Studio e preparazione, ma non solo

Qualsiasi tipo di lavoro non si può improvvisare; bisogna investire tempo, energia ed emozioni.

Io ho iniziato a organizzare e gestire progetti da self-made, un po’ per intuito, un po’ per divertimento; si impara rischiando, provando, sbagliando, immaginando. Ho però sentito l’esigenza e la necessità di formarmi. Di comprendere le logiche, di imparare i modelli e i metodi, di assimilare gli strumenti.

La formazione è fondamentale, ho frequentato e frequento ancora oggi percorsi formativi in Italia e all’estero. Si impara anche ascoltando testimonianze e dagli esempi di case study di successo. Ricordo le tavole rotonde del percorso di formazione Sport Manager in SDA Bocconi; io e gli altri partecipanti del corso avevamo avuto modo di entrare nella dinamica organizzativa e di vivere un momento qualificato di confronto con alcuni autorevoli esponenti dello sport marketing e dell’event management.

E sempre in quell’ambito, piuttosto che in altri percorsi svolti, come quello internazionale della Club Managers Association of Europe, si impara dal confronto e dallo scambio con gli altri allievi. Una contaminazione di altri mondi, se contestualizzata e riportata al proprio settore, può essere utile per allargare e ampliare le riflessioni, la creatività e le idee.
Un mix quindi di fattori che passano attraverso lo studio, la condivisione, il confronto e l’esperienza.

Esiste, difatti, la Norma UNI 11786 che definisce i requisiti relativi all’attività professionale del Meeting & Event Manager in termini di conoscenza, abilità e competenza in conformità al Quadro Europeo delle qualifiche EQF (European Qualification Framework).
La conoscenza è il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento; le informazioni comprendono fatti, principi, teorie, pratiche ed esperienze relative a un settore di lavoro o di studio. Nel contesto EQF le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.
Per abilità si intende la capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto EQF le abilità possono essere cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
La competenza è, invece, la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo personale e professionale, esercitabile con un determinato grado di autonomia e responsabilità.

Anche la figura del Project Manager è certificata secondo una norma UNI, la 11648, richiamando esplicitamente i contenuti della norma UNI ISO 21500, redatta al fine di fornire le linee guida per la gestione dei progetti, definendo concetti e processi che possono essere utilizzati da qualsiasi tipo di organizzazione, pubblica, privata o comunitaria, e per ogni tipo di progetto di qualunque complessità, dimensione e durata.

Concludendo, qualunque sia il compito specifico da svolgere, l’importante è metterlo in atto con competenza e serietà.

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