Ripeto in continuazione a me e ai miei collaboratori “Non rimandare a domani, quello che puoi fare oggi!”. Gli eventi e i progetti più in generale necessitano di pianificazione e programmazione, che nel pratico si traducono in tempo. E questo, ahimè, si scontra con il mondo d’oggi sempre più frenetico.
Le giornate, ancor prima di iniziare, sono piene di cose da fare a cui se ne aggiungono tante altre nel corso della giornata stessa. Dobbiamo magari smarcare situazioni che non vorremmo affrontare, ma che non possiamo nemmeno delegare. A volte procrastiniamo, ma spesso cerchiamo di convincerci a farlo ottenendo un effetto opposto in termini di diminuzione della voglia.
La motivazione a svolgere determinate attività è interpretabile come lo sforzo intrapreso nell’effettuarle. Esistono molti modi per aumentare la motivazione dei propri collaboratori. Per esempio rendere il lavoro più interessante; attribuire un significato al lavoro, magari dando importanza al ruolo nel raggiungimento degli obiettivi; stimolare il senso di condivisione al progetto e di appartenenza a un gruppo; creare un ambiente di lavoro positivo; offrire opportunità di crescita e miglioramento; ricompensare il raggiungimento dei target e creare i presupposti per un futuro migliore per le persone.
Un’importante distinzione è quella fra motivazione intrinseca ed estrinseca. I lavoratori nei quali prevale la prima sono stimolati principalmente dall’interesse per le attività svolte, dall’allineamento fra le predisposizioni individuali e la natura del lavoro loro assegnato, dal miglioramento percepito nelle proprie capacità di effettuazione dei compiti. In questo senso, la motivazione scaturisce dall’appagamento di bisogni interiori, quali l’incremento delle competenze, il senso di autodeterminazione individuale e il raggiungimento delle proprie aspirazioni. Al contrario, i soggetti caratterizzati da un predominio della motivazione estrinseca prediligono il riconoscimento fatto da terzi rispetto ai risultati ottenuti, vale a dire la legittimazione derivante da colleghi e superiori. In questa prospettiva, la motivazione risulta fortemente influenzata dai sistemi di controllo, valutazione e ricompensa adottati dall’organizzazione. La motivazione scaturisce dalle informazioni che riducono l’incertezza riguardo a credibilità, validità e raggiungibilità degli obiettivi.
La capacità di motivare sta nel capire qual è la chiave d’accesso giusta, l’obiettivo, che muove da dentro una volontà che ingloba qualsiasi attività da farsi. Occorre investire tempo e risorse nel processo di definizione degli obiettivi, avvalersi di grandi doti di ascolto e spirito di osservazione, fare molte domande, fornire feedback accurati e offrire suggerimenti personalizzati.
Concludo con una frase di Albert Einstein, che affermava: “C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà”.
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